giovedì 11 dicembre 2014

Rosso


Rosso
Rosso fuoco
Rosso come il sole al tramonto
Rosso come il sangue che mi ribolle nelle vene quando mi stringe
Come un toro vede rosso e impazzisce
Mi inebria, come il vino rosso che abbiamo bevuto la prima sera
Rosse le mie guance, rosse di vino e rosse di eccitazione
Un filo rosso per intrecciargli la barba, stretta
Rossa la lingua che mi esplora
Rossi i segni che gli lascio sulla schiena
Le mie unghie rosse incidono parole sulle sue cosce, su fino al sedere
E avvolgo le mie gambe attorno alla sua vita
Diavolo rosso, alla cui tentazione amo cedere… e cedere… e cedere ancora…
Il divano di velluto è rosso, dolce sulla mia pelle
Mentre le sue mani lunghe e perfette sono una tortura sui miei fianchi
Rossi i due piccoli nei che ha al centro del petto
Rosso il ciuffo di peli in mezzo alle sue gambe
Rosso e pulsante il suo pene mentre lo assaporo
Come una fragola, rossa e matura… e dolcissima
Rosso il labbro che si morde in preda all’estasi
Rossa e bruciante l’anima che esplode nei suoi occhi spalancati
Rossa la passione che ci lega
E i nostri corpi diventano uno
Rosso
Rosso fuoco
Bruciamo
E ci amiamo

domenica 23 novembre 2014

Foxy face

His nose is long and strait like a Greek God. I love running my index finger down it.
The little rippling wrinkles under the corners of his eyes move like waves when he smiles, his eyes stretch into a thin line and all I can see are those waves… I want to drown into them…

His chin and forehead are scarred, those scars suit him. Scars on the skin and scars hidden deep into his heart. I want to rip them apart and stich them close again, forever.

His beard tickling my lips, tickling my neck and ears, soft and hard at the same time.
His upper lip a perfect Cupid’s bow… his lower lip trembling in extasy, wet and hot. Scorching hot, it’s burning me inside out and I scream…

When he closes his eyes and relaxes for a while he looks like an angel, his thick hair is like a hazelnut sea, I play with it, roll it around my fingers, smooth it out again and again… and he exhales and opens his eyes.

He’s got stories behind those eyes, stories that he never tells, an entire tangled world of feelings and emotions… I’m not able to understand even half of it, but it fascinates me… It enchants me and drives me away in wonderland.

He’s special, my little Greek God, and he doesn’t even realise it. He walks and burns away the earth he steps upon, fiery, gorgeous, alive.

sabato 8 novembre 2014

Io ti vedo


Cammina nel bosco, senza pensare, un passo dopo l'altro, un metro dopo l'altro, veloce, determinato, ma senza meta. Lo spinge la necessità di allontanarsi il più possibile da ogni segno di vita umana. Ha bisogno di solitudine, di natura, di alberi, di bosco che gli entri sotto la pelle, dentro il sangue avvelenato, per liberarlo, per fargli sentire che è ancora vivo.
Di colpo si ferma, come un lupo allunga la gola verso l'altro, tende le corde vocali, i peli della barba ispida e brizzolata fremono mentre un urlo prima strozzato e poi libero e agghiacciante pugnala la foresta. Resta così, immobile, con il diavolo che gli esce dalla bocca per minuti… o forse ore? Non ha importanza il tempo, non ha importanza. Gli animali dapprima spaventati dalla sua presenza lo accettano ora come uno di loro.

Nel fiume vede rifressa la massa rossa e selvaggia dei suoi capelli, nemmeno il cappellino riesce a nasconderne la natura ribelle. Fa freddo in montagna, non ci sono abituata. Si rigira le dita all’interno delle moffole che la fanno sentire sgraziata, mutilata. Non posso disegnare con questo freddo e con questi guanti…
Il desiderio di studiare le forme di uno scoiattolo l’ha fatta allontanare dal gruppo. Non si è spaventata quando si è ritrovata da sola nel bosco, non è la prima volta che si perde dietro a un’immagine che la colpisce, quasi le piace perdersi, le persone no. Non vede grazia e bellezza nella gente, non parla quasi mai e non ha amici. Ha solo un insaziabile bisogno di disegnare.
Il vento fa ondeggiare dolcemente un filo d’erba, lei si toglie un guanto e lentamente avvicina il dito per sfiorarlo… e un urlo le raggela il sangue. Spalanca gli occhi, sembra un cerbiatto spaventato, scatta in piedi, ma invece di scappare il suo corpo la spinge verso quel rumore, ipnotico e potente, la fa vibrare. L’aria le sfugge dalle labbra in sottili e veloci respiri, creando un lieve sbuffo di vapore che subito scompare per essere sostituito da quello successivo. Le guance già rosse dal freddo si colorano e si riscaldano, un ramo le ruba il cappellino e i capelli finalmente liberi impaziscono e si contorcono come tentacoli intorno al suo viso.

L’ululato finisce, non c’è più aria nei suoi polmoni e stupito apre gli occhi. Non è il freddo a farli lacrimare, lo sa bene. La testa gli cade sul petto, si guarda le mani vuote, grandi, callose, forti, ma vuote, vuote, vuote… Le vede avvicinarsi centimetro dopo centimetro al suo viso, e ora non vede più nulla. Cade in ginocchio e la sua schiena è scossa da singhiozzi muti.

Spiazzata dall’improvviso silenzio si ferma, il rumore della sua corsa inopportuno. Ha il fiato corto, appoggia la mano su un albero, la corteccia secca e ruvida le punge la pelle, la osserva per un attimo, ma il suo interesse viene attratto da qualcos’altro. C’è un uomo in ginocchio a pochi metri da lei.
Una forza la spinge verso di lui, i suoi occhi stregati da quella figura inginocchiata, accasciata su se stessa, scossa da tremiti.
La sua mano si contrae, la corteccia le taglia la pelle delle dita, i polpastrelli le si colorano di rosso.
Io ti vedo.

Inspiegabilmente calmo si alza in piedi.
Si gira verso di lei.
Io ti vedo.

Lui non vede gli scarponi da montagna troppo grandi per lei, non vede i pantaloni con i tasconi pieni di matite e fogli accartocciati, non vede il maglione di pile azzurro elettrico, né la sciarpa che strisciando a terra ha raccolto foglie e rametti. La vede vestita di bianco, scalza, un fiore di campo tra i capelli, mentre sorride.
Lei vede solo quegli occhi, quelle lacrime che gli solcano le guance e vanno a nascondersi nella barba.
Quando finalmente si ferma di fronte a lui, alza la mano verso il suo viso, lui si abbassa, il suo corpo sa cosa fare. Lei non esita, la sua mano sa qual è il suo posto, gli sfiora la barba e si posa sulla linea della mascella.
Con un dito traccia il solco umido lasciato dalle lacrime, lasciando una scia di sangue.

Si guardano negli occhi, e quello che vedono è più di quello che dovrebbero.
Il presente è solo un attimo nell’infinito della loro esistenza.

-Io ti vedo.
-Sì, anch’io ti vedo.

lunedì 1 settembre 2014

Mandala

He called my name with his usual nice smile and springy steps.
I called back smiling happily, relaxed.
He is the nicest guy on earth, zen like a monk. Innocuous.
He passed me, his torso glistening from sweat, ocean salt and sand.
A huge mandala sprang to life in between his shoulders... like a poisonous spider. Beautiful and dangerous. Fascinating. Alluring.
His back seemed to grow and shine. Bigger and bigger, brighter and brighter, blinding. From a small sweet guy he transformed into a dangerous, dark and sensual giant. His powerful will burning mine to the ground.
I was his slave in a split second.
I sat there. My mouth open, gaping at the afterimage of his back.
The mandala burned deep into my retinas, blinding me from the rest of the world.
I was this giant slave, now and forever.

sabato 23 agosto 2014

L'ultima notte

Sono arrivati in ostello da poco lontano, graffi sul viso.
-Sono caduto dallo skate.
Diceva.
-Hai dei cerotti?
Gli unici che ho trovato erano fuxia, ridicoli sul suo bel viso giovane. Adorabile. Non ho resistito e ho scompigliato quei capelli dorati. Mi ha sorriso.

Eravamo in sei seduti al tavolo in giardino, la conversazione è virata subito su sesso, droga e omosessualità. Seduta tra il mio favoloso amico greco e il nuovo arrivato mi sentivo al settimo cielo.
Persone così, con cui senti una istantanea affinità sono difficili da trovare, quella notte ci siamo sentiti tutti molto fortunati, e molto ubriachi.
E la connessione è continuata fino alla lavanderia, scomoda e fantastica. Da ricordare. I cerotti continuavano a staccarsi a causa del sudore, qualcuno è caduto per terra, non ci abbiamo fatto molto caso.

-Ci vediamo domani, l'ostello è al completo stasera, ma i prossimi quattro giorni torniamo qui. Possiamo lasciare le valigie grandi alla reception?
-Certo.
-Grazie, a domani!
Mi ha fatto l'occhiolino, sono arrossita come una quindicenne.

La sera porto in centro un gruppo di ospiti dell'ostello, si va in giro per pub! Ridiamo come bambini.
Poi ricevo una telefonata.
-Il suo amico è andato in overdose.
... Cosa?
Quel ragazzo timido, dolce e scuro come la notte?
Il resto della serata non lo ricordo bene, ringrazio il ragazzo greco per avermi tenuta stretta, unica costante in mezzo alla bufera, cieca e senza bussola.

La mattina dopo, con gli occhi secchi siedo in giardino.
Qualcuno arriva, mi saluta.
Il suo amico è qui, è vivo!
-Sono venuto a prendere le valigie, torno a casa.
-Dov'è...?
-Se n'è andato. Mi ha lasciato da solo.
... Cosa?

Un cerotto fuxia è ancora attaccato sul pavimento della lavanderia.
Addio, Dylan.

Eastwood, Bill

I find him disturbingly attractive…
The small scar under his right eye appears again when he is asleep.
When he is smiling or more often grimacing the scar is hidden between his wrinkles. I love that scar.
When he sleeps he is finally relaxed, sometimes he moves and it seems like his brain doesn't want him to relax even when he sleeps. I wonder what is preventing him from total abandon. He is clumsy and child-like when he moves in his sleep. I'd love to cuddle and cherish him but I'm too short to enclose his body into mine in a proper embrace.
He is tall, way taller than me. And he never bend his back to close the distance. He stands strait, his body relaxed, confident in his own skin, such a sharp contrast with his ever wondering mind.

Looking into those never still eyes the color of under-ripe corn I wonder what brought him here, what are his goals and desires, what lays at the bottom of his heart. To make it short, I'd love to learn his story.

Disclaimer

Jumble mix of mixed thought about travels, love, life but mostly what I am most interest in, people.
Any langue is allowed, any repetition, twist of grammar and vocabulary. This is my blog and I make the rules. I rule. And don't believe everything you read!